Il Lazio sarà in zona arancione da domenica 17 gennaio, per la prima volta cambia colore.
La decisione è necessaria per contenere la diffusione del coronavirus, infatti, come annunciato dall’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato, il valore del nostro indice Rt è superiore a 1.
Servono quindi cautela e prudenza.
Cosa cambia con la zona arancione?
Secondo quanto previsto dal testo del decreto legge n. 2 del 14 gennaio, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, viene prorogato lo stato d’emergenza al 30 aprile 2021 e sono vietati sull’intero territorio nazionale gli spostamenti tra regioni e province fino al 15 febbraio.
Ecco le principali novità per il Lazio in base all’ordinanza del Ministero della Salute che certificato il passaggio alla zona arancione per la nostra Regione:
SPOSTAMENTI
Non si potrà uscire dal proprio comune se non per ragioni di lavoro, salute, estrema necessità e urgenza;
Il coprifuoco sarà in vigore dalle 22 alle 5;
ci si potrà spostare fino a 30 chilometri dal comune se si risiede in un centro con meno di 5mila abitanti, ma non verso i capoluoghi;
si potrà raggiungere la seconda casa anche fuori dal proprio comune, purché non si trovi in un’altra regione;
Si potranno praticare sport non di contatto come il tennis;
si potrà fare visita a parenti e amici, ma solo due persone (oltre ai minori di 14 anni) e non più di una volta al giorno.
Per circolare è necessario, in caso di controlli delle forze dell’ordine, avere con sé il modulo di autocertificazione, quel documento introdotto con l’inizio dei lockdown per la pandemia da coronavirus.
A chi è sprovvisto del modulo ne viene fornito uno da compilare per giustificare – con dichiarazioni vere – il motivo dello spostamento. I cittadini devono infatti ricordarsi, come specifica il sito del Viminale, che “l’autodichiarazione è in possesso degli operatori di polizia e può essere compilata al momento del controllo”. Il firmatario deve dichiarare che il proprio spostamento è determinato da:
– esigenze di lavoro;
– motivi di salute;
– altri motivi ammessi dalle vigenti normative ovvero dai predetti decreti, ordinanze e altri provvedimenti che definiscono le misure di prevenzione della diffusione del contagio.
Sarà inoltre necessario indicare nel modulo di autocertificazione: il proprio abituale domicilio, un contatto telefonico valido, di non essere sottoposti alla misura della quarantena ovvero di non essere risultato positivo al covid-19 (fatti salvi gli spostamenti disposti dalle autorità sanitarie), di essere “consapevole delle conseguenze penali previste in caso di dichiarazioni mendaci a pubblico ufficiale” regolate dall’articolo 495 del Codice di procedura penale. Chi non è in regola rischia una multa da 400 a 1000 euro, come previsto dal decreto.
In allegato il testo completo
Dpcm_14_gennaio_2021 allegati_dPCM_14_gennaio_2021_0