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La storia
Le origini di Castelnuovo di Porto sono riconducibili alla storia dell’antica città stato di Capena che sorgeva sul colle della Civitucola, ed era la capitale dei Capenati, fiorente popolazione italica che prosperava a nord-ovest del Tevere prima dell’avvento di Roma.
Sulle rovine dell’oppido capenate fu poi edificato, nella prima metà del X secolo, un primo castrum difensivo per volere di Alberigo II, Principe e Senatore Romano che garantì una certa stabilità del territorio, realizzando diverse fortificazioni per proteggere popolazione e rendite.
Alla morte di Alberigo, il castrum venne dato alle fiamme dagli Ungari durante un’incursione.
Il Castrum Novum venne costruito intorno all’anno Mille. L’origine del toponimo di Castelnuovo di Porto si deve quindi ad indicazioni del “Castello nuovo” ricostruito probabilmente su uno più antico, che comparve nel 1074 come Castrum Novum in una bolla di papa Gregorio VII a favore del Monastero si S. Paolo fuori le mura, al quale spettava per metà.
Solo più tardi a Castelnuovo verrà aggiunto il nome “di Porto” quando entrerà a far parte della diocesi suburbicaria di Porto e Santa Rufina così chiamata dal grande porto fatto costruire dall’imperatore Traiano, a sud-ovest di quello di Claudio, divenuto allora inadeguato.
Sul finire del XIII secolo Giacomo Sciarra Colonna fece edificare il “Castello Nuovo” a discapito di uno più antico, munendolo di torrette, un pozzo, il fossato con ponte levatoio, un camminamento protetto e una torre di rivellino.
Il castello fu sottoposto a vari passaggi di proprietà: per tutto il ‘300 ed il ‘400 la storia di Castelnuovo è infatti legata alla lotta dei Colonna contro i Caetani e gli Orsini. I papi Bonifacio VIII, Papa Eugenio IV e Alessandro VI Borgia tolsero a più riprese il castello al casato dei Colonna, al quale venne però riassegnato con alterne vicende finoal 1581, quando passò sotto la gestione della Santa Sede che vi fece insediare la Camera Apostolica.
In seguito il Castello, trasformato nel tempo in palazzo rinascimentale con l’aggiunta del piano nobile, venne adibito a carcere e sede della Pretura locale, funzione che mantenne fin al 1960. Dopo la promulgazione dell’unità d’Italia, Castelnuovo di Porto fu infatti eletto capoluogo di Mandamento e sede della Pretura con Uffici Imposte, di Catasto, del Bollo e Registro.